Eurispes ha pubblicato un rapporto sullo stato delle infrastrutture idriche in Italia
L'Italia, pur essendo tra i paesi europei con maggiori risorse idriche, registra consumi elevati sia per uso domestico che agricolo. Secondo uno studio dell'Istituto Eurispes, il nostro paese preleva oltre 30 miliardi di metri cubi di acqua all'anno, posizionandosi al vertice per l'uso potabile e al secondo posto per i consumi pro capite, dopo la Grecia. Tuttavia, gli italiani consumano più del doppio della media europea di acqua potabile, con la Valle d'Aosta in testa.
La riduzione delle risorse idriche è evidente negli ultimi anni, con proiezioni che indicano una diminuzione potenziale fino al 40% entro il 2100, soprattutto nel Sud Italia. La principale criticità riguarda l'infrastruttura obsoleta, con perdite idriche del 42,2% nel 2020, equivalenti a 3,4 miliardi di metri cubi all'anno. Questo problema è più grave al Centro-Sud. Gli investimenti nella rete idrica sono aumentati, ma restano al di sotto della media europea, con significative disparità tra regioni. L'Italia potrebbe recuperare una quantità considerevole di acqua attraverso la depurazione e il riutilizzo delle acque reflue, ma è necessario modernizzare l'infrastruttura. Senza interventi adeguati, la crisi idrica potrebbe diventare strutturale, soprattutto nel Sud, dove le reti sono fatiscenti e gli investimenti insufficienti.
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